Da ora in avanti, se ancora ce ne fosse bisogno, non possiamo più tollerare di vivere in un Paese ad alta densità di inciviltà ecologica.
La nostra terra è martoriata dall’ignoranza che riguarda temi legati alla salvaguardia dell’ambiente ed alla scelta di soluzioni a basso impatto sui beni comuni.
La terra dei fuochi ha smesso di essere “emergenza” e questo perché i cittadini hanno altro a cui pensare.
Per proteggere la vita delle generazioni future dobbiamo scegliere politici che non si pieghino a logiche di affari personalistici e che perseguano, oltre al bene comune, il benessere comune.
La prevenzione delle malattie mortali si deve fare anche scegliendo di vedere l’inquinamento invisibile che circonda la nostra vita.
Ambiente e stili di vita sarebbero i fattori che contano per il 70%-90% nello sviluppo dei principali tumori. I fattori interni, cioè il modo in cui il corpo funziona e il rischio di mutazioni casuali del Dna delle cellule staminali, pesano solo per il 10-30%.
Secondo la ricerca, pubblicata da Cristian Tomasetti e Bert Vogelstein della Johns Hopkins sulla rivista Science, i due terzi dei tumori sono causati da mutazioni casuali del Dna delle cellule staminali, con un apporto minimo o nullo al rischio da parte di stili di vita o cause ereditarie.
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